Appunti di una ciclista.

Se dovrei stilare una classifica delle cose che detesto mentre vado in bicicletta, tra i primi posti rientrerebbero le mie ultime due dis-avventure di questi giorni. Ebbene si, perchè cosa c’è di peggio tra bucare una gomma alla prima curva mentre stai andando a lavoro e farsi 2km e più col vento gelido contrario su una strada sterrata? Direi che le due opzioni si battono la medaglia d’oro per la peggiore categoria.
L’altra mattina facevano 13 gradi circa, non soffro il freddo, anzi ci sto particolarmente bene, ma quando ti ritrovi a dover pedalare contro la furia di una pseudo-Bora che ha deciso di presentarsi a metà maggio, quando uccellini e farfalle dovrebbero svolazzare allegramente su prati baciati dal sole caldo, su una strada di ghiaia per quasi 3km… Beh, direi che più che una bicicletta, ti servirebbe un deltaplano o un aliante! Vi giuro, il vento tirava così forte che rimanevo ferma, sebbene facessi una pedalata dietro l’altra e le mie mani si congelavano sempre più! Inutile dire che tentavo di assumere le posizioni più aerodinamiche possibili e pedalare più forte in quei momenti di tregua, ma è stata davvero dura… E, chissà perchè, ma ero anche l’unica ciclista in giro! L’autoironia fa sempre bene… cof cof!
E poi stamattina: quale migliore momento per bucare una gomma se non alle 8 e 30 del mattino quando sei in sella per andare al lavoro?! Ottimisticamente parlando, per fortuna mi è successo vicino al biciclettaro, così da poter tornare indietro e riuscire a cambiare il copertone nel giro di un’ora per poter ripartire; ma, cavolo, sentire un bel BUM PFFFFFFF!!! improvviso mentre stai curvando e ritrovarsi a camminare col ferro del cerchione non è un bel buongiorno! :\
Son cose che capitano, ma che sfiga!

Mangiare bene (e sentirsi bene) in poche mosse…

Premessa: non sono nè un medico nè uno specialista in alimentazione, sto solo riportando una mia esperienza personale.

Mangiare bene si può, eccome! E di conseguenza sentirsi bene, unendo i benefici di alimenti sani a una buona dose di movimento… Ma come fare? Io da studentessa universitaria fuori sede non ho molto tempo da dedicare alla spesa e alla preparazione dei miei pasti, oltre a non avere molta possibilità di frequentare corsi sportivi, ma ho deciso di fare una scelta impegnandomi per me stessa e per la mia salute con le risorse che ho. Prima regola: non salto mai la colazione… Poi salto in sella alla mia bicicletta e la giornata inizia, tra una lezione e altri impegni che mi accompagnano fino al tardo pomeriggio. Non riconoscendomi in quello stereotipo dello studente stanco e stremato dalle ore passate in aula, quando il mio frigo rimanda l’eco della mia voce, non mi rimpinzo di cibo del fast food o di pizze, ma corro al supermercato a riempire il mio cestino di pane di segale, frutta e verdura possibilmente fresche, uova, biscotti integrali, legumi o carne o pesce, concedendomi sfizi come una barretta di cioccolato fondente o una confezione di senape. Per il pranzo alcune volte devo arrangiarmi con la mensa, scegliendo i piatti meno elaborati, mentre altre volte riesco a farmi un’insalata di riso o un panino accompagnato da un frutto. A cena non manca mai una bella porzione di verdure, oltre a una bella dose di tranquillità nel mandar giù i bocconi, dopo aver corso tutto il giorno.
Quello che non mi faccio mai mancare è di certo il movimento: bicicletta a gogo! Pedalo circa 8km al giorno in quest’ultimo periodo e di benefici ne trovo a volontà… Muscoli, polmoni e ambiente ringraziano!
Dalla mia umile opinione, vi posso dire che basta dedicare piccoli accorgimenti nella routine quotidiana per aiutarsi e sentirsi mano mano sempre meglio, adottando uno stile di vita sano ed equilibrato. Io mi sento bene così, poi ognuno è libero di fare le proprie scelte!

Basta poco per essere felici…

Datemi una bicicletta e dei tulipani!
No, non è l’ultimo slogan di una campagna pubblicitaria, ma la libera espressione del mio ego alla domanda: cosa ti rende felice? Si, mi basta davvero poco, un telaio con due ruote, un mazzo di fiori olandesi variopinti e strade tranquille da percorrere, il tutto inondato da un sole primaverile che scalda appena le gote. Ma come sono brava a rendere il tutto così poetico, sarà la mia vena artistica (infiliamoci le penne nel sederino…) che a volte vien fuori o sarà che mi basta davvero poco per sorridere.  Quali sono le piccole cose che vi rendono felici? 🙂

La bicicletta elettrica. Parliamone.

Un ossimoro. Come il ghiaccio bollente, il fuoco freddo e l’amara dolcezza… così appare ai miei occhi la bicicletta elettrica. Una cosa mi incuriosisce sopra a tutte le altre: perchè anche uno dei mezzi più puliti e salutari del mondo si è dovuto dotare di un motorino elettrico per aiutarci nel funzionamento dello stesso? Anche se, nel caso della bicicletta con pedalata assistita (che dolore nello scrivere queste parole ahi ahi ahi) si attiva soltanto ad una velocità inferiore ai 25km all’ora, cosa ce ne facciamo di un marchingegno, elettrico, che ci aiuta nelle salite e nelle asperità che ritroviamo nelle nostre strade cittadine, il più delle volte dissestate? Piuttosto, cosa ce ne facciamo di una bicicletta elettrica se manco sappiamo usare quella normale? Credo che molti fruitori non si rendano conto che in fondo è pur sempre una bicicletta e non un motorino più figo e leggero. E poi, se dobbiamo affrontare una salita, cosa c’è di più comodo che scendere dal sellino, impugnare il manubrio con le nostre manine e proseguire a piedi fino a termine del percorso?
Parlo io, da mezza olandese (…sarà per questo che adoro così tanto la bici?!), che mi muovo con una Gazelle vecchio stampo, tutta mezza sverniciata poverina (sennò me la prendono in prestito senza chiedere il permesso, per non usare altre parole…) che ad intervalli di quattro o cinque pedalate emette una cigolante sinfonia. Ma lei è una bicicletta. Una signora bicicletta in ottima salute meccanica. Senza tante menate di pedalate assistite o motorini elettrici che mi farebbero sentire un po’ incapace.
Tra l’altro… Parlando per la nostra cultura italiana, che se non ci spostiamo in macchina anche per andare in bagno ci sentiamo male (dai, non tutti, ma la maggioranza, ammettetelo), cosa ce ne facciamo di biciclette elettriche se nemmeno abbiamo le piste ciclabili, o quelle che esistono sono pressochè una striscetta di asfalto a bordo della carreggiata, piene di buche e tombini?
Hai voluto la bicicletta? … E ‘mo pedala!